Da Fico a Gran Tour Italia. Non si placano, nonostante siano passati alcuni anni, 7, le polemiche sull’area degli ex mercati generali (Caab) concessi per la realizzazione della “Disneyland del cibo”, soprattutto dopo il primo, innegabile, flop, tra aspettative forse troppo ottimistiche e covid. 100mila metri quadrati, per l’80% di proprietà del Comune di Bologna che garantì anche i bus dedicati, anche quelli semi-vuoti.
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A mettere il “carico” su una storia cittadina mai dimenticata, è stata la trasmissione di Rai 3 “Report” che ha intitolato il servizio “Il partigiano Oscar”, ovvero il patron Oscar Farinetti, figlio di Paolo, partigiano piemontese, fondatore della catena “Unieuro”, creatore di Eataly.
Quindi la partecipazione alla Leopolda, l’incontro con Matteo Renzi, la super partecipazione all’Expo di Milano senza partecipare a un bando: 20 ristoranti, incasso 40 milioni contro i 2 di affitto degli spazi, racconta lo stesso Farinetti. Seguirà esposto.
Oggi starebbe rischiando “soldi propri”, ammette lo stesso sindaco Matteo Lepore, pur no pagando l’affitto ancora per un anno, dopo che sarebbero stati “bruciati 180 milioni di euro” con l’avventura di Fico, dice il conduttore Sigfrido Ranucci, ma non di Farinetti che ci avrebbe messo “pochissimo – dichiara il presidente della Fondazione Bologna Welcome, Daniele Ravaglia – un milione su 100 e rotti”. C’erano Cna, Coop, Camera di Commercio, Fondazione Carisbo, Cna, Ascom. Spinte politiche indubbie, anche per ammissione di Fabio Roversi Monaco.
Fallimenti a parte, per far rientrare i denari nelle tasche degli investitori, sui terreni di Fico potrebbero nascere migliaia di nuove case, oltre allo stadio temporaneo del Bologna, in attesa della ristrutturazione del Dall’Ara. Nel frattempo Coop ha comprato altre quote…
La risposta dell’assessore
“E’ utile ribadire un punto sostanziale che Report e i vari ‘esperti’ che sono intervenuti hanno omesso di dire. In quell’area della città sono già presenti significative previsioni e capacità edificatorie sancite da convenzioni urbanistiche ancora vigenti – scrive in una nota l’assessore all’urbanistica, Raffaelel Laudani – Non si tratta quindi, come il servizio di Report lascia intendere, di nuove varianti urbanistiche e capacità edificatorie a cui, più o meno segretamente, sta lavorando l’attuale amministrazione, bensì di previsioni che l’attuale Giunta e coalizione di governo hanno ereditato da almeno tre mandati amministrativi. Ipotesi che – per quanto ci riguarda – fanno parte di una visione di città del passato, non più coerente con i bisogni e le strategie attuali”.
“Presenteremo l’esposto”
“Le risorse pubbliche utilizzate e l’utilizzo sicuramente creativo, quanto dubbio, delle quote del Fondo PAI, bisogna fare quanto prima chiarezza – fa sapere Fratelli d’Italia di Bologna – Sia per un dovere di trasparenza nei confronti dei cittadini che per far emergere, qualora presenti, tutte le responsabilità politiche e amministrative, anche nelle sedi giudiziarie. Proprio per questo presenteremo un esposto alla Corte dei Conti e continueremo a indagare. Teniamo a fare presente inoltre che abbiamo presentato una richiesta di Udienza Conoscitiva urgente in Comune a Bologna a settembre del 2023, chiedendo di convocare in commissione il Sindaco di Bologna e lo stesso Oscar Farinetti per relazionare dello stato fallimentare dell’operazione FICO, dove il comune ha peraltro progettato il capolinea del Tram, così come sulla questione stadio provvisorio. Dal settembre del 2023 non solo questa udienza non ci viene concessa, ma evidentemente ci stanno negando la presenza del Sindaco e di Farinetti. Se davvero è tutto limpido, tutto chiaro, tutto dimostrabile, perché non vengono subito in Comune a dirci cosa sta accadendo? La loro presenza è ora più che mai urgente per prendersi le loro responsabilità a seguito delle più recenti inchieste che stanno emergendo. Non ci fermeremo nell’indagare e contribuire a fare noi quella chiarezza che i cittadini meritano e che il PD nega.
“Finalmente a distanza di tanti anni anche la stampa di sinistra sta aprendo gli occhi su una disastrosa operazione finanziaria, fatta con ingenti risorse pubbliche, il cui fallimento era annunciato e che, pur di evitarlo, le stesse amministrazioni di sinistra che l’hanno sponsorizzata, assieme al circuito economico di potere legato alla sinistra, stanno spendendo ulteriori risorse pubbliche per scongiurarla. Sono stato tra i primi a leggere il progetto economico finanziario negli uffici del Comune di Bologna, non ne potei neppure fare copia, lo lessi con il dirigente di allora che mi sorvegliava e da subito obbiettai sui numeri del tutto irrealizzabili; ricordo tutt’ora la pagina dei documenti delle previsioni – scrive in una nota il senatore meloniano Marco Lisei – Ci siamo poi battuti in Comune come opposizione per smontare la ‘bufala’ che Farinetti e gli amministratori di sinistra continuano a sostenere di non aver ‘mai ricevuto un contributo pubblico’, una palese falsità vista la superficie conferita da 60 milioni del Comune. Abbiamo denunciato lo sperpero delle risorse fatto con la navetta e ora con la linea rossa del Tram, il cui tragitto è stato piegato alle esigenze di far decollare Fico. Oggi l’ovvio, ciò che sapevamo tutti, ovvero quanto dichiarato da Roversi Monaco, messo nero su bianco dalle sue dichiarazioni: ci fu una forte spinta politica del Pd. Ora che anche la stampa di sinistra si è svegliata, vogliamo che la giustizia indaghi a fondo su questa operazione, un intreccio di finanza rossa e potere, fatta a spese dei contribuenti, degli investitori, molti anche nazionali come le Casse di previdenza. Per questo depositeremo un esposto alla Corte dei Conti e alla Procura della Repubblica, perché è ora che si indaghi. E’ ora che si faccia chiarezza”.
“Quanto emerso dall’inchiesta di Report mette in luce sistema che piega l’interesse pubblico a quello privato in maniera. Se fossero confermati i progetti per migliaia di case nei pressi di Fico – su cui presenteremo nell’immediato un accesso agli atti e un’interrogazione -, saremmo davanti alla caduta delle grandi ipocrisie della sinistra sulla tutela dell’ambiente – fa sapere Matteo Di Benedetto, consigliere comunale della Lega – Da anni l’amministrazione sta impedendo di costruire a Bologna, soffocando qualunque iniziativa privata e causando un aumento assurdo dei costi delle case e degli affitti, mettendo in ginocchio imprese, lavoratori, famiglie e studenti, tutto con la scusa di voler salvare il pianeta. Poi permetterebbe a qualcuno – magari cooperative amiche – di costruire giganteschi complessi, magari su terreno vergine, di fianco a Fico? Sarebbe una immensa speculazione ai danni della comunità, di cui qualcuno dovrà rispondere. Per non parlare del tram, 750 milioni spesi solo per la linea rossa, una città ribaltata e completamente paralizzata per anni, con decine di migliaia di persone messe in ginocchio nella loro vita quotidiana, tutto per portare più gente a Fico/Grand Tour Italia? È una coincidenza? Il Bene Comune dov’è? L’interesse pubblico sarebbe portare le persone in tram dagli amici del partito? Non sono bastati i soldi buttati dalla Regione per gli autobus vuoti? E lo stadio temporaneo, sempre presso Fico, con consumo di suolo, altra coincidenza? Lepore deve dare risposte chiare su bolognesi. Esistono o no questi progetti? Perché non li rendono pubblici? Invito i bolognesi a rendersene conto di come la sinistra continua a piegare la cosa pubblici ai suoi interessi”.
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