Durante tutto l’anno, idealista/news ha realizzato diverse interviste ad autorevoli esperti del mercato immobiliare, a professionisti legati al mondo del mattone e a esponenti istituzionali. Ripercorriamo gli approfondimenti più interessanti sull’andamento del mercato immobiliare, all’impatto delle nuove tecnologie e alla direttiva europea sulle case green.
La fotografia fatta dagli esperti
Il presidente del Consiglio Nazionale del Notariato, Giulio Biino, in occasione della presentazione della guida “Agevolazioni fiscali prima casa – Istruzioni per l’uso” ha tirato le somme del 2024 del settore immobiliare: “Sono sicuro che in prospettiva ci sarà una crescita del mercato, che secondo me per adesso, se ci sarà, sarà ancora molto limitata, ma sotto il profilo del mercato immobiliare, credo che non sarà ancora un anno particolarmente felice”.”. Cosa aspettarsi dunque in chiusura del 2024? E cosa incide sull’andamento del mercato? Vediamo quanto precisato.
Il presidente del centro di ricerca Mario Breglia ha commentato ai nostri taccuini il rapporto “European Outlook 2025” presentato da Scenari Immobiliari in occasione del suo 32° Forum. Secondo i dati presentati l’Italia torna leader nella crescita immobiliare nel 2024-2025, con un fatturato immobiliare che si incrementerà del 3,4% entro la fine di quest’anno e del 5,7% il prossimo.
Per Roberto Gigio, presidente e ceo di Coldwell Banker Italy, inserito nella lista dei 100 manager di Forbes Italia nel 2023, “L’Italia è un brand di prestigio, ma è ostacolato dalla burocrazia”. Secondo Gigio “Nonostante la corsa dell’inflazione, l’aumento generalizzato dei prezzi e la delicata situazione internazionale, oggi il mercato immobiliare – dopo il blocco legato al periodo della pandemia – appare assai vivo e con evidenti segnali di crescita”.
Direttiva case green
La direttiva sulle case green sta tenendo banco da oltre un anno e promette di modificare in maniera decisiva il settore residenziale. È un argomento trattato da vicino da Isabella Tovaglieri, Europarlamentare della Lega, membro della commissione Itre (Industria, Ricerca ed Energia), Femm (diritti della donna) e Imco (Mercato interno e protezione dei consumatori), nonché relatrice ombra del provvedimento.
idealista/news ha intervistato l’europarlamentare, che ha sottolineato: “nonostante alcuni miglioramenti, l’impianto della direttiva rimane altamente problematico” e ha posto l’accento sul fatto che “non è stato previsto alcuno specifico capitolo di spesa, ma solo generici riferimenti ad alcuni fondi (Pnrr, fondi di coesione, fondo sociale per il clima), assolutamente insufficienti e in buona parte vincolati”.
Per Barbara Cominelli, Ceo in Italia di Jll, “L’impatto della direttiva case green sarà significativo, al netto dei dettagli da sistemare. Sarà inevitabile un riposizionamento in termini di “greenification”, che andrà adattata necessariamente alla realtà italiana. Il costruito rappresenta il 40 per cento delle emissioni, per abbatterle serve uno sforzo potente, che non si può più rimandare”.
Alessandro Ponti, presidente di Harley&Dikkinson, azienda specializzata in riqualificazioni edilizie fondata nel 2003 ha sottolineato come “La direttiva sulle cosiddette Case Green offre all’Europa la possibilità di rilanciare la propria economia industriale nel mondo dell’edilizia, – spiega Ponti. – Lo abbiamo constatato in questi anni in Italia. Nell’ultimo periodo l’edilizia italiana ha avuto un boom eccezionale, con grandi novità e innovazioni dal punto di vista tecnologico e operativo”.
L’impatto della tecnologia
Per Francesco Medri, chief operating officer di Protos, la tecnologia è una risorsa: “la richiesta di determinare il fattore di rischio di un potenziale cliente si realizza con una stima del merito creditizio di una persona sulla base del suo patrimonio immobiliare. L’Ai viene utilizzata singolarmente su specifici items della piattaforma, per recuperare dati specifici all’interno di una banca dati articolata estrapola solo i dettagli che servono”.
Per Giovanni Smaldone, business development director di Theop Italia, “oltre alle competenze tecniche – che devono essere di ordine non solo architettonico e ingegneristico, ma anche gestionale, – occorrono anche delle soft skills”.
Diego Caponigro, fondatore e Ceo di Regold, “La relazione tra l’intelligenza artificiale e il mestiere dell’agente immobiliare sta evolvendo rapidamente, ma è importante sottolineare che non è una questione di sostituzione, bensì di collaborazione. L’AI ha il potenziale di ottimizzare molte delle operazioni che un agente immobiliare affronta quotidianamente”.
Mentre Francesco Sagrati, Senior Manager di Deloitte, ha evidenziato che “Una survey del 2023 di Deloitte ha intervistato su 2800 manager operanti su sei settori del mercato del lavoro, tra cui il real estate, per comprendere il loro atteggiamento verso le IA generative e soprattutto come la ricerca dei talenti si evolverà, – spiega Sagrati. – Per quanto riguarda il real estate, l’80 per cento delle ricerche è orientato verso profili che possono fare la differenza con la conoscenza di nuove tecnologie e AI.
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